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Piano della Sicurezza e Coordinamento: il P.S.C.

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Nell’ambito dell’edilizia, la sicurezza sul lavoro ricopre un ruolo cruciale negli ultimi anni, condizione dovuta non solo ai tantissimi controlli sul cantiere, ma soprattutto alla necessità di proteggere lavoratori e cittadini da possibili incidenti. Affinché si possa ottenere il massimo grado di sicurezza è necessario che alcune figure professionali monitorino tutti gli aspetti legati al cantiere. Nello specifico, le figure professionali principali sono due: coordinatore per la sicurezza in fase di progettazione (C.S.P.) e coordinatore per la sicurezza in fase di esecuzione (C.S.E.). Sebbene il loro ruolo sia indispensabile in un contesto di lavori edilizi, non tutti conoscono le reali definizioni e responsabilità di questi professionisti. Ogni lavoro edilizio che implica la presenza di più ditte esecutrici nel cantiere, anche non contemporanea, ha un Piano di Sicurezza e Coordinamento (P.S.C.) che rappresenta uno degli strumenti più rilevanti per gestire la sicurezza nel settore edile. Tale strumento è obbligatorio per tutti i cantieri con il coinvolgimento di più datori di lavoro, ed è tra i documenti più dettagliati in questo settore, dato che ha il compito di prevenire gli incidenti sul lavoro e di garantire un ambiente lavorativo conforme alle normative e sicuro per chi ci sta lavorando. Prima di tutto è essenziale comprendere cosa sia il P.S.C. per averne un’idea più dettagliata. Il Piano di Sicurezza e Coordinamento è un documento che ha l’obiettivo di pianificare e organizzare le misure di sicurezza di un cantiere, sia esso fisso o mobile. Il Piano viene redatto nella fase di progettazione dal C.S.P. (Coordinatore per la Sicurezza in fase di Progettazione) e nella fase di esecuzione viene validato ed attuato dal C.S.E. (Coordinatore per la Sicurezza in fase di Esecuzione). Le due figure professionali lavorano per identificare i rischi sul cantiere, elaborando la strategia migliore per garantire ai lavoratori di avere una percentuale di rischio molto bassa di infortunio.

Il P.S.C. è obbligatorio?

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Una delle due figure più importanti nell’ambito della sicurezza nei lavori edili, è sicuramente il C.S.P., professionista che ha il compito di coordinare tutte le attività di sicurezza nelle fasi di progettazione di un cantiere o di un’opera in costruzione/restaurazione. Lo scopo principale del C.S.P. è prevenire e identificare i potenziali rischi legati alla sicurezza e all’integrità dei lavoratori nelle fasi di progettazione, integrando direttamente nel progetto le misure di sicurezza più idonee. Si può definire come una figura che ha l’obiettivo di coordinare al meglio le attività di cantiere al fine di ridurre i rischi di infortunio al minimo.Oltre al C.S.P. una componente essenziale nella sicurezza edilizia è il C.S.E., nello specifico questo professionista ha il compito di intervenire durante la fase di esecuzione dei lavori, coordinando tutte le attività per ottenere la massima sicurezza durante la realizzazione delle opere. Ha, quindi, l’obiettivo di tener conto che le misure di prevenzione previste nel piano di progettazione vengano applicate correttamente sul campo, monitorando costantemente che le normative siano rispettate e conformi alla tipologia di lavoro. Esse vengono controllate durante tutto il processo di realizzazione dell’opera, fino alla chiusura del cantiere. Nel cantiere, quindi, sarà presente periodicamente il C.S.E. mentre il C.S.P. avrà un ruolo cruciale nella fase preliminare di progettazione. Il C.S.P. da un punto di vista tecnico redige il P.S.C. mentre il C.S.E. verifica che le imprese che stanno lavorando osservino e applichino in modo preciso le indicazioni e le direttive presenti sul P.S.C. È lecito domandarsi quando queste due figure servano concretamente all’interno di un progetto edilizio. Sia il C.S.P. che il C.S.E. sono obbligatori in tutti i cantieri che superano specifiche dimensioni e complessità. Restringendo il campo di azione e tenendo conto delle normative vigenti, si può determinare che tali professionisti siano coinvolti quando vi è la presenza di più datori di lavoro oppure quando il cantiere evidenzia rischi specifici su cui porre attenzione in termini di sicurezza. In molti casi si è indotti a pensare che il C.S.P. e il C.S.E. siano obbligatori solo su cantieri fissi, in realtà è indispensabile usufruire delle loro capacità anche su cantieri mobili o temporanei in cui vi sono potenziali rischi per la sicurezza di lavoratori e cittadini. L’importanza di un documento di questo tipo è evidente, ma quando diventa obbligatorio per chi svolge o deve svolgere i lavori? Il P.S.C. è obbligatorio per tutti i cantieri in cui sono coinvolti più di un datore di lavoro o vi sono dei rischi specifici per la sicurezza, che necessitano di una maggiore attenzione. Il D.lgs. 81/2008 o Testo Unico sulla Sicurezza sul Lavoro, determina che il P.S.C. debba essere costantemente aggiornato durante la fase di progettazione e di esecuzione dei lavori, garantendo a chi sta lavorando e non solo di avere il massimo grado di sicurezza. Nel caso in cui nel cantiere siano presenti più imprese, per lavori pubblici o privati, è obbligatorio munirsi di P.S.C. tenendo conto dell’articolo 131 del vecchio Codice appalti D.lgs. n. 163/2006.

Quali informazioni deve contenere

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Nella condizione in cui vi siano più imprese in un cantiere e il P.S.C. diventasse necessariamente obbligatorio, all’interno del documento bisogna inserire una serie di informazioni dettagliate. Tali indicazioni sono elencate nell’allegato XV del D.lgs. n.81/2008. Non tutti i P.S.C. sono identici tra loro, anzi possiamo affermare con certezza che non possono esistere due P.S.C. uguali! Alcuni documenti possono contenere maggiori informazioni rispetto ad altri, ma in ogni modo è indispensabile che contengano determinati elementi. Tra questi figura l’identificazione e la descrizione dell’opera, dove è opportuno indicare l’indirizzo del cantiere, la descrizione dell’area di riferimento e una sintesi dei progetti. All’identificazione del cantiere si aggiunge l’individuazione dei soggetti coinvolti, con relativi compiti di sicurezza. Bisogna trascrivere i nomi relativi ai responsabili dei lavori e nominare i datori di lavoro coinvolti. A ciò si lega anche una relazione sulla valutazione dei rischi concreti, con informazioni precise e dettagliate sull’area in cui si andrà a operare. Nel punto quattro vengono usualmente trascritte le scelte progettuali ed organizzative, dove si pone particolare attenzione: all’area di cantiere, all’organizzazione del cantiere e alle lavorazioni. Il punto cinque identifica le prescrizioni operative, le misure preventive e protettive, così come i dispositivi di sicurezza collettiva dei lavoratori (D.P.C.). Ogni P.S.C. contiene al suo interno anche le misure di coordinamento relative all’uso comune delle imprese, al fine di evidenziare le infrastrutture e i servizi di protezione collettiva. Le modalità organizzative della cooperazione delle imprese sono un ulteriore elemento da aggiungere al Piano, al fine di ottenere reciproche informazioni utili alla gestione del cantiere. Da non trascurare nemmeno tutti gli elementi funzionali al servizio di pronto soccorso, antincendio ed evacuazione dei lavoratori. Usualmente il P.S.C. contiene anche numeri di telefono e contatti diretti per salvaguardare i lavoratori in caso di incidenti o problemi nell’area di lavoro. Ogni documento integra tutte le informazioni inerenti alla durata prevista delle lavorazioni e delle sottofasi, al fine di ottenere un cronoprogramma dettagliato del lavoro. A ciò si aggiunge un ulteriore paragrafo dedicato alla stima dei costi della sicurezza che non possono assolutamente andare a ribasso in fase di acquisizione dei preventivi.

Normative vigenti in tema sicurezza nei cantieri

Sia il C.S.P. che il C.S.E. fanno riferimento alle normative per la sicurezza nei cantieri del D.lgs. 81/2008, conosciuto anche come Testo Unico sulla Sicurezza sul Lavoro. All’interno del Testo Unico vengono elencate le normative da ottemperare per garantire la sicurezza dei lavoratori. Al D.lgs. 81/2008 si lega anche il D.M. 37/2008 che stabilisce gli obblighi e le responsabilità dei datori di lavoro e di tutte le figure professionali che collaborano al progetto. Grazie a questi decreti legislativi vengono definite le linee guida per realizzare il P.S.C., dove sono indicate le informazioni rilevanti per garantire sicurezza sul cantiere e un’uniformità amministrativa. In Italia, il Decreto Legislativo 81/2008 ha sostituito la precedente legge 626/1994, introducendo norme molto più stringenti ed elevando nettamente lo standard di sicurezza, soprattutto per la dotazione di protezioni individuali e collettive. Il Testo Unico, nel dettaglio, ha anche introdotto il concetto di valutazione del rischio che prima non veniva concretamente evidenziata. Ora, infatti, è necessario che ogni cantiere venga sottoposto a un’analisi dettagliata dei pericoli e su quelli determinare le misure di sicurezza adeguate. Lo stesso decreto migliora e suggerisce le indicazioni opportune e conformi per la formazione dei lavoratori, infatti, impone che questi ricevano una formazione adeguata sui rischi del cantiere. Per quanto concerne le figure di C.S.P e C.S.E., il decreto ha rafforzato il loro ruolo, ponendole al centro della supervisione delle attuali norme di sicurezza, adeguando il cantiere al fine di ridurne i pericoli e garantire la massima ottimizzazione dei lavori.

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