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C.I.L.A – Comunicazione di Inizio Lavori Asseverata

Cos’è la C.I.L.A.?

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Per C.I.L.A. si intende Comunicazione Inizio Lavori Asseverata, si tratta di una dichiarazione che viene presentata per annunciare la volontà di intraprendere dei lavori di manutenzione ordinaria presso la propria abitazione. Gli interventi di ristrutturazione che richiedono la C.I.L.A. riguardano: lo spostamento o l’abbattimento di muri interni e a partire dal 2014 anche frazionamento o accorpamento di unità abitative. Questi lavori edili non devono però in alcun modo modificare la struttura dell’edificio, variare la volumetria dell’abitazione o cambiare la destinazione d’uso dell’ambiente. La C.I.L.A. è necessaria anche quando si devono effettuare dei lavori di manutenzione ordinaria in edifici non domestici, ma adibiti a esercizi aziendali o d’impresa. La C.I.L.A. è una pratica burocratica che è stata introdotta nel 2010 in seguito alla Legge 73, che ha modificato l’articolo 6 del Testo Unico dell’Edilizia. Si differenzia dalla C.I.L., ovvero Comunicazione Inizio Lavori, in quanto la prima prevede l’intervento da parte di un tecnico specializzato il quale si assume una considerevole responsabilità civile e penale nell’asseverare i lavori. Il tecnico infatti garantisce che i lavori intrapresi non intacchino la struttura edilizia dell’edificio, ma vengano realizzati con il solo scopo di effettuare una manutenzione ordinaria. Nella relazione deve esplicitare di non essere coinvolto in rapporti di subordinazione con l’impresa incaricata della realizzazione della ristrutturazione, inoltre deve chiarire che i lavori vengono eseguiti secondo il totale rispetto delle normative vigenti in materia edilizia. Infine il tecnico, tramite la certificazione C.I.L.A., afferma che i lavori di manutenzione non prevedono la certificazione di un titolo abitativo. L’incaricato della stesura della C.I.L.A. è un professionista come il geometra, l’architetto o il perito industriale ed è in possesso di una partita IVA e di conseguenza può rilasciare una fattura che il proprietario dell’immobile può utilizzare ai fini della detrazione fiscale. Grazie all’intervento del tecnico che ricopre le funzioni dell’ufficio tecnico comunale, la C.I.L.A. prevede una prassi burocratica molto più fluida e scorrevole. Lo scopo principale della creazione di questa pratica è proprio quello di snellire e semplificare la burocrazia edilizia, in modo da poter velocemente iniziare i lavori di ristrutturazione del proprio appartamento o locale.

Quando è necessaria la C.I.L.A.?

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La C.I.L.A. serve per gli interventi di manutenzione ordinaria che riguardano l’edilizia libera. Secondo quanto presente nell’articolo 380 del 6 giugno 2001 del Testo Unico per l’edilizia, la C.I.L.A. va presentata nel caso si svolgano i seguenti lavori di ristrutturazione, sia presso la propria abitazione che per uffici ed enti vari:

1. Lavori di manutenzione ordinaria, che prevedono interventi edili di rafforzamento o rinnovamento estetico e funzionale del locale, che contribuiscono a rendere più efficiente e gradevole l’ambiente.

2. Lavori di manutenzione straordinaria, che non apportino modifiche strutturali all’edificio o ne cambino la destinazione d’uso.

3. Interventi edili di restauro e rinnovamento dell’ambiente o parti di esso.

4. Interventi che comportano una costruzione ex-novo.

5. Ristrutturazione urbana.

Con l’introduzione della C.I.L.A. si può dare avvio ai lavori edili di manutenzione in maniera più rapida, infatti prima della riforma attuata dal ministro Madia, molti degli interventi sopraelencati potevano essere eseguiti soltanto in seguito a dichiarazioni più complesse che richiedevano tempi burocratici più lunghi. A partire dal 2010 tanti lavori di manutenzione sono rientrati nel progetto “Sblocca Italia” e le pratiche ad essi connesse si sono evidentemente accelerate.

Come va redatta la C.I.L.A.?

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La C.I.L.A. viene redatta compilando un Modello Unico uguale per tutti i comuni d’Italia, in modo da facilitare la comunicazione agli uffici comunali e rendere più semplice la dichiarazione da parte del tecnico incaricato. Prima del 2010 infatti il tecnico doveva recarsi di persona presso gli enti pubblici e seguire delle procedure di comunicazione che potevano cambiare notevolmente da un territorio comunale all’altro, causando una enorme perdita di tempo. Oggi la C.I.L.A. è costituita da un modello unico, scaricabile da internet, e può essere presentato agli uffici tecnici comunali per via telematica oppure in formato cartaceo. In aggiunta al modello pre-compilato è necessario allegare ulteriori certificazioni, per completare del tutto la pratica. Tra queste ricordiamo:

1. Una relazione completa e asseverata da parte del tecnico professionista incaricato.

2. Elaborazione del progetto che spieghi nel dettaglio le condizioni fisiche di come si presenta il locale prima dell’intervento edilizio e le successive trasformazioni alle quali verrà sottoposto, per concludere con l’esplicazione delle condizioni finali del locale a lavori ultimati.

3. Documentazione fotografica che attesti quanto precedentemente comunicato al punto 2.

4. Presentazione dei dati che riguardano l’impresa che attuerà i lavori, a questi andranno allegati anche il DURC ovvero il documento unico di regolarità contributiva.

5. Infine firme complete e leggibili del proprietario della struttura in questione e del progettista.

Una redazione che tutto sommato si presenta molto semplice e dettagliata, ma soprattutto rapida ed efficace. La C.I.L.A. è uno strumento che ha ridotto evidentemente i tempi burocratici legati al settore edile. Se nel corso d’opera dovessero presentarsi dei cambiamenti di lavoro, il direttore del cantiere dovrà comunicare agli uffici comunali le variazioni. Se per esempio è stato modificato l’impianto planimetrico del locale, il responsabile dei lavori dovrà richiedere una ricevuta di accatastamento. In base alla tipologia del lavoro di ristrutturazione è necessario dopo la chiusura del cantiere inoltrare le seguenti dichiarazioni:

1. Certificazione del corretto inserimento degli impianti.

2. Certificazione che riguarda il regolare smaltimento dei rifiuti speciali, allegando la fattura delle apposite strutture e/o discariche che si occupano dei materiali di risulta.

Quali sono i tempi e i prezzi relativi alla redazione della C.I.L.A.?

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È importante premettere che la dichiarazione dei lavori asseverata non è facoltativa, chi intraprende dei lavori senza aver effettuato le adeguate comunicazioni va incontro a una sanzione di 1.000 euro, essa però può essere ridotta a 330 euro se si effettua una C.I.L.A. tardiva, ovvero una dichiarazione spontanea intrapresa in corso d’opera. Per quanto riguarda i tempi, una volta sviluppato il progetto relativo ai lavori di ristrutturazione, si può presentare la C.I.L.A., da questo momento è possibile iniziare i lavori d’edilizia libera. A proposito del costo relativo alla C.I.L.A. si afferma che non si deve economicamente nulla per la comunicazione dei lavori. Le spese potranno invece interessare i diritti di segreteria che però non sono gli stessi per tutti i comuni italiani, il costo può variare da 120 a oltre 250 euro, a seconda della regione. A queste spese bisogna aggiungere la parcella del tecnico professionista, il quale deve essere in possesso di partita IVA e deve rilasciare la relativa fattura. La somma dovuta al professionista non è regolata da normative, come avviene per altre categorie di professionisti in seguito alla riforma Bersani del 2006. La parcella del tecnico comprende la visione del progetto, la compilazione della CILA e il suo relativo inoltro, differenti sopralluoghi d’accertamento e le relative comunicazioni con gli uffici pubblici locali.

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